La benedizione da parte del vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, ha segnato ufficialmente l’inaugurazione dell’icona della Madonna dell’Assunta, conservata nella concattedrale di San Cesareo a Terracina e restituita a fedeli, visitatori e appassionati di arte dopo un lavoro di restauro durato diversi mesi e ha interessato sia il supporto ligneo della tavola sia la pittura, compromessa dal tempo e da fattori ambientali legati all’uso di portare l’immagine in processione in maniera continuata nei secoli . “Maria è simbolo e motivo di orgoglio per la città e dunque questo evento è importante per tutta la comunità – spiega il parroco di San Cesareo, don Peppino Mustacchio – legata all’opera d’arte ma anche alla storia e a una tradizione secolare di devozione”. L’opera, di autore ignoto, risalente al XIII-XIV secolo, presenta su un lato l’immagine di Maria Assunta con il Bambino, mentre sull’altro lato è dipinto il Cristo Salvatore. Durante l’anno è conservata in una teca e viene esposta in occasione della solennità dell’Assunta. “Il documento più antico in cui si parla dell’opera è del 1581 – spiega lo storico Riccardo Bianchi in una pubblicazione – stilato durante la visita apostolica di Terracina, condotta dal vescovo di Faenza Annibale de Grassis. Uno dei collaboratori del prelato, l’uditore Giulio Torello, visita la sacrestia e fa annotare che c’è anche un’immagine della Gloriosa Vergine su tavola di legno avvolta in un telo di lino, bella ma antica. I canonici riferiscono che viene portata in processione la vigilia della festa dell’Assunta”.