A partire da oggi pomeriggio, nel rispetto della sicurezza igienico-sanitaria causata dalla recente pandemia, si terrà presso la scuola media Mancini di Ariano Irpino il XXXIX convegno ecclesiale della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, che segna l’inizio di un itinerario triennale di una pastorale eucaristica. Tra gli ospiti, don Alessandro Amapani, mons. Antonio Pitta, don Armando Matteo, frate Goffredo Boselli e Morena Baldacci. Visto il numero di posti limitati, il convegno potrà essere seguito anche sulla pagina Facebook della diocesi.
“Il convegno pastorale diocesano ancora una volta vuole ‘farci così rimboccare tutti insieme le maniche’ per intraprendere, nelle complessità che viviamo, il nuovo anno pastorale. Ne avvertiamo oggi, ancora di più, l’esigenza in un particolare frangente storico a seguito della pandemia, da ciò che ha prodotto e produrrà da un punto di vista sociale, economico, ecclesiale – sottolinea, in una lettera, il vescovo, mons. Sergio Melillo -. Bisogna ripartire in sicurezza, ma anche senza paura, consapevoli che anche la pastorale è messa alla prova ed ha bisogno di nuove motivazioni e di un nuovo orientamento”.
Per il presule, “emerge l’esigenza di un cammino organico per la nostra Chiesa particolare, di una progettualità nel tempo che ci faccia andare all’essenziale e semplifichi le nostre agende pastorali, spesso troppo intasate. Avvertiamo la necessità di un lavoro che ci veda protagonisti insieme ai nostri fratelli laici per ritornare all’essenziale: formare cristiani, non ‘uomini religiosi’, ma discepoli del Maestro che ci ha conquistato il cuore – diceva Bossuet -: ‘la Chiesa è il Cristo diffuso e comunicato’… Questo è il compito che sempre ci attende ed è la nostra comune responsabilità”.
Il prossimo triennio, osserva il vescovo, “dovrà aiutarci a rifondare e a ricomprendere una ‘ecclesiologia eucaristica’ in cui ogni battezzato possa trovare il proprio posto nella celebrazione, come nella vita della Chiesa”. Di qui l’auspicio: “Il convegno accenda quell’entusiasmo delle ripartenze e quella sana ansia pastorale il bisogno di ricongiungere riflessione e azione, idealità e sguardo concreto sulla realtà”.