Nei prossimi giorni, dal 27 al 29 agosto a Czestochowa, si svolgerà la 386ª plenaria dei vescovi polacchi, rimandata più volte a causa del Covid-19 e dei casi di contagio riscontrati presso la Segreteria dell’episcopato. La sessione sarà preceduta dall’incontro dei vescovi diocesani che discuteranno, fra gli altri temi, del nuovo testo dello statuto della Conferenza episcopale, così come del riavvio dei lavori di rifacimento del Collegio Polacco a Roma, sospesi durante la pandemia. La scaletta della plenaria indica invece al primo posto l’analisi dei trent’anni dell’insegnamento della religione nelle scuole di ogni ordine e grado, dopo che l’insegnamento della catechesi era stato soppresso per decenni dalle autorità comuniste. I vescovi discuteranno inoltre gli obiettivi pastorali della Chiesa in Polonia, per “trovare delle risposte adeguate alle sfide più attuali del nostro tempo con le quali si devono confrontare sia la Chiesa che tutta la società, specialmente negli ultimi mesi”, precisa il segretario generale dei vescovi, mons. Artur Miziński. I presuli parleranno anche della pastorale dei giovani, di quella degli emigrati nonché delle attività della Caritas polacca.
Inoltre, nel corso della plenaria, i vescovi voteranno alcuni degli incarichi di rilievo e fra questi anche il nuovo portavoce dell’episcopato. Don Paweł Rytel-Andrianik, il cui mandato quinquennale è scaduto ormai da alcuni mesi, in considerazione dell’eccezionalità della situazione pandemica, ha continuato a svolgere le sue mansioni nonostante all’interno della Conferenza episcopale gli sia stata assegnata la funzione di responsabile delle relazioni esterne della Chiesa polacca.