Oggi, a 31 anni dalla sua morte, la Comunità di Sant’Egidio invita tutti a ricordare Jerry Essan Masslo, il profugo sudafricano, amico e ospite della stessa Comunità alla fine degli anni Ottanta, che fu ucciso per rapina nella povera baracca dove viveva insieme ai suoi compagni per la raccolta dei pomodori. “Il suo omicidio commosse l’Italia provocando la prima grande manifestazione antirazzista dell’ottobre 1989 e suggerendo i primi provvedimenti legislativi nei confronti degli immigrati”, si legge in una nota.
“In un tempo difficile, a causa della pandemia, non vogliamo dimenticare il gravissimo problema dei braccianti stranieri sfruttati nelle campagne e costretti a vivere in alloggi più che precari. Un dramma a cui, a differenza di colf e badanti, il recente decreto ha potuto dare solo una risposta molto parziale, anche se, significativamente, proprio in Campania si è registrato il maggior numero di regolarizzazioni per i lavoratori agricoli. E restano soprattutto sentimenti di intolleranza e di xenofobia che occorre sempre condannare se si vuole costruire, per tutti, un futuro di pace, di giustizia e di integrazione”, sottolinea la Comunità di Sant’Egidio.
Appuntamento alle 17.30 al cimitero di Villa Literno, dove, davanti alla tomba di Masslo, la Comunità, sindacati e associazioni locali daranno luogo ad una sua commemorazione, a cui seguirà una veglia di preghiera promossa da Sant’Egidio in ricordo anche dei tanti migranti morti, in diverse circostanze, mentre erano in Italia al lavoro nei campi.