“Secondo una valutazione rapida dei bisogni dei bambini e delle loro famiglie a Beirut, condotta dall’Unicef e i suoi partner tra il 10 e il 17 agosto, metà dei rispondenti ha riportato che i bambini nelle loro famiglie, in seguito alle esplosioni, mostravano cambiamenti nei comportamenti o segnali di traumi o di stress elevato”. Lo afferma Marixie Mercado, portavoce dell’Unicef a Ginevra, in una dichiarazione sulla situazione in Libano dopo le due esplosioni nella Capitale. “Questi comportamenti e sintomi possono includere ansia grave; silenzio o distacco da genitori e famiglie; incubi e difficoltà a dormire e comportamenti aggressivi. Un terzo delle famiglie ha riportato sintomi negativi anche tra gli adulti”. Dalla dichiarazione di Mercado emerge che “i bisogni sono immensi”. “Molti bambini avranno bisogno di un sostegno psicosociale immediato e duraturo per affrontare il trauma dell’esplosione”. Il sostegno psicosociale dell’Unicef si presenta sotto forma di kit psicosociali per bambini e genitori, l’allestimento di spazi a misura di bambino nelle aree colpite e la fornitura di un sostegno più specializzato, intensivo e a lungo termine per coloro che ne hanno bisogno. “L’Unicef necessita di 46,7 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati dei bambini e delle famiglie nei prossimi tre mesi – ha aggiunto Francesco Samengo, presidente dell’Unicef Italia -. La risposta si concentra sul tenere i bambini al sicuro, sulla riabilitazione dei servizi essenziali di base e sulla fornitura ad adolescenti e giovani delle competenze di cui hanno bisogno per essere parte dello sforzo di ricostruzione del loro Paese; il tutto limitando la diffusione del Covid-19″.