Dovrebbe giungere in queste ore a Beirut l’aereo cargo con 40mila tonnellate di aiuti umanitari offerti dalla Caritas polacca e dalla sezione nazionale della Fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). “Non possiamo rimanere indifferenti quando i bambini libanesi muoiono di fame”, sottolinea don Waldemar Cisło, responsabile dell’Acs polacca, intento a preparare nel prossimo futuro dei viveri per duemila famiglie. I pacchi conterranno degli alimenti a lunga scadenza, da conservare anche in mancanza di frigorifero, come pasta, latte in polvere e cibi in scatola. Il giorno dopo la tragica esplosione a Beirut, la Caritas polacca ha offerto agli abitanti della città circa 25mila euro di aiuti immediati, mentre dal 5 agosto raccoglie dei fondi da donatori privati, destinati ai libanesi. Inoltre, la Caritas polacca ha inviato in Libano, a pochi giorni dalla tragedia, dei medici, psicologi e infermieri che in due tende, allestite nella città distrutta, prestano aiuto ai feriti meno gravi, alleviando in quel modo il lavoro negli ospedali, sovraccaricati dall’inatteso numero di malati. Domenica scorsa, 16 agosto, su iniziativa del presidente dei vescovi polacchi mons. Stanisław Gądecki, davanti a tutte le chiese in Polonia si è svolta una raccolta fondi a favore dei libanesi, mentre il direttore della Caritas polacca, don Marcin Iżycki, ha annunciato l’intenzione di mandare in Libano un suo rappresentante per valutare le necessità e i bisogni più urgenti della popolazione.