Aborto: Università Torino, il 31 agosto webinar sulle nuove linee guida per la pillola Ru486

Le nuove linee guida per la Ru486 del ministro della Salute, Roberto Speranza, al centro di un webinar, organizzato nell’ambito delle attività del master in “Bioetica, pluralismo e consulenza etica” dell’Università di Torino, in collaborazione con la Consulta di Bioetica onlus. Linee guida che “segnano l’apertura di una nuova fase del dibattito sull’aborto”. Un dibattito a più voci che si interrogheranno, in particolare, su un punto: si tratta di “avanzamento di civiltà o banalizzazione dell’aborto?”. A coordinare il webinar, Maurizio Mori, direttore del master di Bioetica dell’UniTo. Interverranno Chiara Ariano, della Pontifica Università Lateranense, don Mauro Cozzoli, della Pontificia Università Lateranense, master di Bioetica UniTo; Corrado Melega, della Consulta di Bioetica onlus, e Anna Pompili, presidente dell’Associazione Amica.
L’iniziativa, dopo che l’8 agosto scorso il ministro Roberto Speranza ha dato l’annuncio di nuove linee-guida per la legge 194/78 che consentono l’uso della Ru486 in day-hospital e fino alla nona settimana di gestazione. Le critiche del mondo pro-life hanno dapprima sottolineato che le nuove misure sottovaluterebbero i rischi per la salute della donna, la quale peraltro sarebbe lasciata in totale solitudine, e poi che esse sono illegittime in quanto comporterebbero una modifica sostanziale della legge 194/78. La Consulta di Bioetica ha subito rilevato con un comunicato del 18 agosto come tali critiche evitino considerazioni etiche e come si limitino a questioni carattere sanitario, psicologico e giuridico per lo più piuttosto deboli. “La decisione del ministro Speranza è presa in un contesto di più generali controversie internazionali sul tema che fanno pensare all’apertura di una nuova fase del dibattito sulla moralità dell’aborto – spiega una nota -. Si tratta di capire quanto ancora pesi la questione del valore delle prime fasi della vita umana e quanto invece quella della libertà di scelta della donna”.

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