Le nuove linee guida per la Ru486 del ministro della Salute, Roberto Speranza, al centro di un webinar, organizzato nell’ambito delle attività del master in “Bioetica, pluralismo e consulenza etica” dell’Università di Torino, in collaborazione con la Consulta di Bioetica onlus. Linee guida che “segnano l’apertura di una nuova fase del dibattito sull’aborto”. Un dibattito a più voci che si interrogheranno, in particolare, su un punto: si tratta di “avanzamento di civiltà o banalizzazione dell’aborto?”. A coordinare il webinar, Maurizio Mori, direttore del master di Bioetica dell’UniTo. Interverranno Chiara Ariano, della Pontifica Università Lateranense, don Mauro Cozzoli, della Pontificia Università Lateranense, master di Bioetica UniTo; Corrado Melega, della Consulta di Bioetica onlus, e Anna Pompili, presidente dell’Associazione Amica.
L’iniziativa, dopo che l’8 agosto scorso il ministro Roberto Speranza ha dato l’annuncio di nuove linee-guida per la legge 194/78 che consentono l’uso della Ru486 in day-hospital e fino alla nona settimana di gestazione. Le critiche del mondo pro-life hanno dapprima sottolineato che le nuove misure sottovaluterebbero i rischi per la salute della donna, la quale peraltro sarebbe lasciata in totale solitudine, e poi che esse sono illegittime in quanto comporterebbero una modifica sostanziale della legge 194/78. La Consulta di Bioetica ha subito rilevato con un comunicato del 18 agosto come tali critiche evitino considerazioni etiche e come si limitino a questioni carattere sanitario, psicologico e giuridico per lo più piuttosto deboli. “La decisione del ministro Speranza è presa in un contesto di più generali controversie internazionali sul tema che fanno pensare all’apertura di una nuova fase del dibattito sulla moralità dell’aborto – spiega una nota -. Si tratta di capire quanto ancora pesi la questione del valore delle prime fasi della vita umana e quanto invece quella della libertà di scelta della donna”.