(Rimini) “Per troppo tempo abbiamo pensato solo al nostro conto economico e al debito che non volevamo lasciare alle future generazioni. Abbiamo avuto paura di investire in ambiti strategici per la vita e la salute e quando è arrivato il Covid non eravamo pronti per affrontarlo”. È questa la lezione che arriva dalla crisi sanitaria provocata dal Covid-19, secondo Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia e commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Intervenendo all’incontro “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”, in programma ieri al Meeting di Rimini, Arcuri ha spiegato che “la pandemia non è un fenomeno, circoscritto nel tempo e nello spazio. Il mondo è stato abituato a confrontarsi con eventi terribili che durano poco, come i terremoti. Ma il Covid-19 non è un evento, è un flusso che non ha confini territoriali e temporali e produce effetti diversi ogni giorno. Un flusso imprevedibile”. Arcuri ha chiesto “responsabilità”: “Dobbiamo continuare a seguire le regole. Dobbiamo trovare un equilibrio tra continuare a vivere una vita normale, goderci la libertà ritrovata dopo mesi di lontananza e restrizioni, e rispettare il più possibile tutte le precauzioni, per non rivivere quelle drammatiche nottate di marzo e aprile”. Il virus andrà via “solo quando saranno disponibili vaccini distribuiti a un prezzo molto basso o pari a zero”. Allo stesso tempo, però, continua Arcuri, “dobbiamo tornare a vivere, a lavorare, tornare anche sui banchi di scuola. La riapertura degli istituti, infatti, non è necessaria solo per il fine dell’istruzione, ma anche perché è il primo ritorno collettivo alla normalità”.