“Senza i giovani non ci può essere futuro. La strada, tracciata da Mario Draghi al Meeting di Rimini, richiede uno sforzo e scelte coraggiose, che dovranno consentire al Paese di uscire dalla grave crisi in cui versa”. Così commenta Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio, il discorso dell’ex presidente della Bce al Meeting di Rimini.
“Le parole di Draghi pesano come un macigno e impongono una riflessione profonda. Sarebbe utile che il governo si avvii alla convocazione degli Stati generali con le parti sociali, organizzazioni del mondo giovanile, dell’imprenditoria, della scuola e dell’università, del lavoro, per un confronto e condiviso”, il suggerimento di Garofalo, per il quale “è inaccettabile che via siano un elevato tasso di disoccupazione giovanile e un gran numero di neet, un esercito che rischia ormai la marginalizzazione cronica, caratterizzata non solo da deprivazione materiale e carenza di prospettive ma anche di depressione psicologica e disagio emotivo”.
Secondo il presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio, “è ora che si investa nella ricerca, nella formazione e nell’innovazione, per far sì che i nostri ragazzi possano essere ‘competitivi’, in una società sempre più globalizzata e dove prevale la logica del mercato a discapito della meritocrazia e del capitale umano. E nel Mezzogiorno, in particolare, puntare sulla fiscalità di vantaggio, come proposto dal ministro Giuseppe Provenzano”.
Garofalo conclude: “Investire sui giovani significa anche incidere sul problema demografico, i cui dati ci dicono che l’Italia è un Paese che invecchia e la natalità è quasi pari allo zero. La vera sfida si gioca soprattutto su questo fronte, dove risulta vincente il binomio lavoro–famiglia. Al contrario, siamo destinati a infoltire le liste dei disoccupati e avere una società senza futuro, con sempre più disuguaglianze”.