In Colombia è stato per quasi dieci anni il capo di un gruppo paramilitare che ha fatto migliaia di vittime e trafficato cocaina nel mondo. Si chiama Salvatore Mancuso Gomez, soprannominato “El Mono”, la scimmia. Mancuso Gomez ha finito di scontare una condanna in carcere negli Stati Uniti. Il 26 agosto potrebbe essere estradato in Italia perché coinvolto, anni fa, in alcune inchieste sui traffici tra narcos colombiani e ‘ndrangheta. Tale operazione gli permetterà di eludere la giustizia colombiana, l’estradizione usata come uno strumento per occultare la verità e garantire l’omertà, oltre ad essere un grave affronto nei confronti delle vittime del paramilitarismo nel Paese, che da decenni chiedono verità, giustizia, risarcimento e non ripetizione. Lo rivela Lavialibera, rivista di Libera e Gruppo Abele che rilancia la denuncia del Movimento nazionale delle vittime dei crimini di Stato (Movice) e di Libera.
Salvatore Mancuso è stato capo dello Stato Maggiore del gruppo paramilitare Autodefensas Unidas de Colombia (Auc), è stato condannato per oltre 1.500 crimini commessi sotto il suo comando, ma non sono stati ancora puniti altri 75mila azioni criminali sempre riconducibili a lui.
Dopo essersi sottoposto al processo previsto dalla legge 975 (legge denominata “Justicia y Paz”), in ottemperanza alla decisione del 24 novembre 2004 della Cassazione penale, è stato estradato il 13 maggio 2008 negli Stati Uniti.
La Colombia – scrive Lavialibera – ha chiesto l’estradizione sulla base di una condanna a 27 anni e otto mesi di reclusione per sequestro di persona a scopo di estorsione, ma poi il tribunale di Justizia y Paz ha stabilito che quella condanna è come se fosse già stata scontata e quindi quella prima richiesta è stata ritirata. Ne è stata presentata un’altra, questa volta legata a un processo per il riciclaggio di denaro frutto del narcotraffico. Questo modo di fare da parte dello Stato ha provocato molta indignazione tra i familiari delle vittime e le organizzazioni per i diritti umani. Secondo il Movimento nazionale vittime dei crimini di Stato (Movice), l’estradizione in Italia permetterà al capo delle Auc di eludere la giustizia colombiana e soprattutto occultare la verità. Il Movice ricorda i 139 massacri compiuti dalle truppe guidate da Mancuso Gomez e la morte di 837 persone. “Ci domandiamo se questa inadempienza dello Stato colombiano voglia occultare qualcosa e chi tema la verità”, sottolinea Movice. Anche Libera con la rete La Red Alas (America Latina Alternativa Social) sottolinea inoltre che non c’è uno strumento giuridico che permetta l’estradizione dall’Italia alla Colombia.