“La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso”. Lo ha detto Papa Francesco, ieri, all’Angelus, parlando dalla finestra del Palazzo apostolico vaticano. Il Pontefice ha commentato il Vangelo della domenica, che descrive l’incontro tra Gesù e una donna cananea. “Ognuno di noi ha la propria storia e non sempre è una storia pulita; tante volte è una storia difficile, con tanti dolori, tanti guai e tanti peccati”, ha ricordato il Papa. Che ha poi chiesto ai fedeli presenti in piazza: “Cosa faccio, io, con la mia storia? La nascondo?”. “No! Dobbiamo portarla davanti al Signore”, è stata la risposta di Francesco che ha invitato a pregare: “Signore, se Tu vuoi, puoi guarirmi!”. In queste parole, l’insegnamento della donna: “Il coraggio di portare la propria storia di dolore davanti a Dio, davanti a Gesù; toccare la tenerezza di Dio, la tenerezza di Gesù”. Quindi, dal Pontefice l’invito a interiorizzare questo insegnamento nella propria vita: “Sempre ci sono delle cose brutte in una storia, sempre. Andiamo da Gesù, bussiamo al cuore di Gesù e diciamogli: ‘Signore, se Tu voi, puoi guarirmi!’. E noi potremo fare questo, se abbiamo sempre davanti a noi il volto di Gesù, se noi capiamo come è il cuore di Cristo: un cuore che ha compassione, che porta su di sé i nostri dolori, che porta su di sé i nostri peccati, i nostri sbagli, i nostri fallimenti”.
Papa Francesco ha poi continuato osservando che quello di Gesù “è un cuore che ci ama così, come siamo, senza trucco”. Quindi, un consiglio già dato dal Papa in altre occasioni ai fedeli: “Portate sempre un piccolo Vangelo tascabile e leggete ogni giorno un passo. Portate il Vangelo: nella borsa, nella tasca e anche nel telefonino, per vedere Gesù”. Infine, un auspicio: “Cresca in ogni battezzato la gioia della fede e il desiderio di comunicarla con la testimonianza di una vita coerente”.