Papa Francesco: a Meeting Rimini, “lo stupore è la strada per cogliere i segni del sublime”

Foto Calvarese/SIR

“Nella ricerca dei beni più che del bene, tanti avevano puntato esclusivamente sulle proprie forze, sulla capacità di produrre e guadagnare, rinunciando a quell’atteggiamento che nel bambino costituisce la stoffa dello sguardo sulla realtà: lo stupore”. Lo afferma Papa Francesco nel messaggio, a firma del segretario di Stato il card. Pietro Parolin, indirizzato al vescovo Francesco Lambiasi, in occasione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, in programma a Rimini. “È questo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza”, aggiunge. Volgendo il pensiero ai a mesi scorsi quando “abbiamo sperimentato quella dimensione dello stupore che assume la forma della compassione in presenza della sofferenza, della fragilità, della precarietà dell’esistenza”, il Pontefice sottolinea che “questo nobile sentimento umano ha spinto dottori e infermieri ad affrontare la grave sfida del Coronavirus con strenua dedizione e ammirevole impegno”. “Lo stesso sentimento ricco di affetto per i propri studenti ha permesso a molti insegnanti di accogliere la fatica della didattica a distanza, assicurando la conclusione dell’anno scolastico – ricorda -. E ugualmente ha consentito a tanti di ritrovare nei volti e nella presenza dei familiari la forza per affrontare disagi e fatiche”. Così, soffermandosi sul tema del Meeting di quest’anno “Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime”, Papa Francesco evidenzia che “costituisce un potente richiamo a calarsi nelle profondità del cuore umano attraverso la corda dello stupore”. “Lo stupore è davvero la strada per cogliere i segni del sublime, cioè di quel Mistero che costituisce la radice e il fondamento di tutte le cose”.

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