“Denunciamo qualsiasi forma di violenza. Condanniamo fermamente l’uso della tortura da parte delle autorità bielorusse contro i manifestanti detenuti. Chiediamo inoltre l’immediato rilascio di tutti coloro che sono stati arrestati senza alcuna giustificazione”. A fianco del popolo bielorusso, invocando il rispetto dei diritti umani, è sceso anche il Comitato esecutivo di “Giustizia e Pace Europa” guidato dal vescovo nordirlandese, mons. Noel Treanor. All’indomani dell’ottavo giorno di protesta contro i contestati risultati delle elezioni presidenziali, il Comitato – a nome di tutte le Commissioni europee per la Giustizia e la Pace – lancia un appello alle autorità bielorusse affinché rispettino “i diritti umani, compreso il diritto alla vita, il divieto di tortura, la libertà di riunione, di stampa e di espressione”, e la piena “adesione ai principi democratici”. Secondo i rapporti – è la denuncia contenuta nel comunicato di Giustizia e Pace Europa diffuso ieri – “la violenza sproporzionata dispiegata dalle autorità bielorusse è costata almeno due vite e ha causato centinaia di feriti. Circa 6.000 manifestanti sono stati arrestati e molti di quelli successivamente rilasciati portano i segni della tortura. Inoltre, la repressione dei diritti civili e delle libertà si è intensificata. Questa situazione allarmante rappresenta una seria minaccia per la giustizia e la pace non solo in Bielorussia ma in tutta la regione”. Giustizia e Pace esprime inoltre il suo “sostegno agli sforzi dell’Ue per lavorare su misure mirate contro le persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani”. “Ci uniamo ai vescovi cattolici della Bielorussia e al loro appello alla ricerca della verità sulla base di un dialogo pacifico e inclusivo tra la leadership politica bielorussa e la società civile per evitare ulteriori violenze”. Giustizia e Pace Europa indice infine un momento di preghiera per il popolo bielorusso martedì 18 agosto, alle 18, in modo che “la verità, la giustizia e la pace possano prevalere”.