Nel secondo trimestre del 2020 (periodo aprile-giugno), particolarmente segnato dalle misure di contenimento del Covid-19 nella maggior parte degli Stati membri, il Prodotto interno lordo destagionalizzato “è diminuito del 12,1% nell’area dell’euro e dell’11,7% nell’Ue27 rispetto al trimestre precedente”, secondo una stima rapida pubblicata da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. “Sono di gran lunga le flessioni più nette osservate dall’inizio delle serie temporali nel 1995”, precisa Eurostat. Nel primo trimestre del 2020, il Pil era diminuito del 3,6% nell’area dell’euro e del 3,2% nell’Ue. Per un raffronto, durante il secondo trimestre del 2020, il Pil negli Stati Uniti è diminuito del 9,5% rispetto al trimestre precedente (dopo il -1,3% nel primo trimestre del 2020). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il Pil Usa è diminuito del 9,5%.
Eurostat attesta inoltre che “il numero di occupati è diminuito del 2,8% nell’area dell’euro e del 2,6% nell’Ue nel secondo trimestre del 2020 rispetto al trimestre precedente”. Si tratta “del calo più evidente osservato dal 1995”. Nel primo trimestre del 2020, l’occupazione era diminuita dello 0,2% nell’area dell’euro e dello 0,1% nell’Ue.