Tradizione tutta pratese per la festa di Santa Maria, come viene chiamata tradizionalmente la ricorrenza dell’Assunzione della Madonna. Domani, sabato 15 agosto, l’appuntamento è con la terza ostensione del Sacro Cingolo dell’anno. Il duomo di Prato si riempie di fedeli per venerare la Sacra Cintola in quella che è la festa mariana più importante dell’anno. Il programma prevede, alle ore 17, la celebrazione dei vespri e al termine il vescovo di Prato, mons. Giovanni Nerbini, presiede la solenne ostensione della Sacra Cintola all’interno della cattedrale, dalla Loggia del Ghirlandaio, e all’esterno, sulla piazza, dal pulpito di Donatello. Partecipa in forma ufficiale, secondo consuetudine, l’amministrazione comunale; in duomo, al termine dell’ostensione, verrà celebrata la messa prefestiva delle ore 18. Mons. Nerbini presiede anche la messa delle ore 10,30 in cattedrale.
L’ostensione dell’Assunta è una delle cinque “canoniche” che si tengono durante l’anno. Tra il Sacro Cingolo e l’Assunzione di Maria esiste un legame particolare, spiega un comunicato della diocesi: venerata come “icona” dell’incarnazione e della verginità di Maria, la reliquia fu donata (così tramanda la tradizione orientale) a San Tommaso dalla Madonna stessa, proprio mentre saliva al cielo. Secondo lo scritto apocrifo dello Pseudo-Giuseppe d’Arimatea, era il ricordo che l’Assunta donò all’unico apostolo che mancava al momento della sua glorificazione. E proprio la reliquia pratese ha lasciato un’impronta inconfondibile nella storia dell’arte: per tre secoli, dal Trecento fino al Rinascimento più maturo, l’iconografia dell’Assunzione di Maria ha sempre previsto il dono della cintura a San Tommaso.