Lavoro: Treu (Cnel), “su smart working passare da emergenza a normalità”

“La pandemia da Covid-19 ha cambiato radicalmente il lavoro e l’organizzazione aziendale, nelle imprese come nelle pubbliche amministrazioni. Lo smart working è stato uno strumento molto utile durante l’emergenza, ora occorre renderlo strutturale. Il grande numero di contratti scaduti e la nuova stagione della contrattazione che si sta aprendo non può non tenerne conto”. Ad affermarlo è il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), Tiziano Treu, in occasione dell’uscita del nuovo numero del Notiziario “Mercato del lavoro e Archivio nazionale dei contratti” che dedica ampio spazio al tema del lavoro agile.
In Italia, viene ricordato nel magazine, prima che l’emergenza sanitaria costringesse al lockdown, lavoravano da remoto circa 500mila lavoratori, mentre nelle settimane di isolamento imposto da Covid-19 si stima che i lavoratori a distanza abbiano raggiunto gli 8 milioni.
Il Notiziario si apre con l’editoriale del presidente Treu sul ruolo dell’Europa e la necessità di rinnovamento della governance Ue, anche a seguito dell’emergenza Covid: “Si è detto, solo con qualche enfasi, che in questi 100 giorni l’Europa è cambiata più che in trent’ anni”, scrive il presidente del Cnel, secondo cui “i provvedimenti assunti dalle istituzioni europee esprimono per la prima volta un impegno comune anche finanziariamente significativo per sostenere i nostri Paesi, a cominciare da quelli come l’Italia più colpiti dalla emergenza sanitaria. Ora dobbiamo essere tutti all’altezza di questo impegno, facendo il miglior uso delle risorse comuni nella direzione indicata dalla Commissione europea per gestire in modo innovativo le due grandi transizioni, quella digitale e quella verde, che determineranno il nostro futuro verso uno sviluppo sostenibile”.

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