Migranti: Alverti (Caritas Hellas), “in Grecia la priorità è il decongestionamento delle isole, lì strutture non umane e dignitose”

“Il numero totale di rifugiati in Grecia, a luglio 2020, è di 121.500. Quasi 32.000 rimangono nelle isole e il resto nella terraferma. Nel 2020, 8.115 sono arrivati via mare e 2.343 dai confini settentrionali con la Turchia”. Lo dice Maria Alverti, direttrice di Caritas Hellas, in un’intervista al settimanale diocesano di Vittorio Veneto “L’Azione”, in merito alla situazione nei campi profughi in Grecia. “Oltre il 50% delle presenze nelle isole proviene dall’Afghanistan, il 18% dalla Siria e il 6% dalla Somalia. Il 22% sono donne e il 33% sono bambini. 7 bambini su 10 hanno meno di 12 anni. Circa il 13% dei bambini non è accompagnato o separato, principalmente dall’Afghagistan”.
Ricordando gli scontri al confine lungo il fiume Evros nel marzo 2020, Alverti segnala che “hanno portato il governo a un forte aumento della presenza della polizia e dell’esercito ai confini nord-greco-turchi e da allora non sono stati registrati arrivi”, mentre “la necessità di decongestionamento delle isole è una priorità assoluta per la vita delle persone bloccate lì”. Continuando la rassegna dei numeri, la direttrice di Caritas Hellas evidenzia che “sono quasi 30 i siti di accoglienza in tutto il paese, tutti con container”. Quasi 24.000 richiedenti asilo sono ospitati in appartamenti ed edifici nell’ambito di un programma nazionale di alloggi gestito dall’Unhcr. La Caritas Hellas ospita 2.500 rifugiati in appartamenti ad Atene e Salonicco. Quasi 6.000 persone sono ospitate in hotel a carico dell’Oim.
Infine, i tempi di permanenza che “potrebbero passare dai 2 ai 4 anni”. “Per tutti i rifugiati che sono obbligati a rimanere nelle isole, in strutture non umane e dignitose, le condizioni di vita sono molto difficili. Soprattutto per coloro che vivono al di fuori dei siti ufficiali, come le migliaia di persone a Moria, che vivono in tende in un uliveto, aspettando in fila per ottenere acqua per usare un bagno, per ricevere cibo”.

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