“Ringraziamo il Signore di questa solennità” che ci ricorda come “la vita del martire è la vita di chi, avendo trovato ciò per cui vale la pena vivere, è disposto a tutto pur di non perdere ciò che ha trovato. Questo deve essere lo stile della vita cristiana autentica”. Ad affermarlo l’arcivescovo di Genova, mons. Marco Tasca, nell’omelia pronunciata oggi nella cattedrale di San Lorenzo durante la messa pontificale celebrata nella ricorrenza del santo patrono cui la chiesa è dedicata. “Ricordiamo e celebriamo i tanti martiri di oggi – ha detto ancora il presule parlando ai fedeli ed ai sacerdoti presenti – e non dimentichiamo le situazioni disagiate e di difficoltà che molti vivono quotidianamente, dai problemi economici a quelli legati alla malattia, perché sono anch’essi piccoli martiri”. Commentando il passo del Vangelo di Giovanni – “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” –, mons. Tasca ha sottolineato che “solitamente ci fermiamo sempre alla prima parte, ma lo scopo non è morire, lo scopo è produrre frutto. L’accento non è sulla morte, ma sulla vita e Cristo ci chiede di smettere di essere bruco, in maniera che possa sbocciare la farfalla”. Da qui, secondo quanto riferisce il sito diocesano, il pensiero del neo arcivescovo di Genova che ha ricordato come questa sia “la vera grandezza del nostro Dio che ci deve rendere una comunità cristiana che, pur con i suoi difetti, è capace di camminare insieme e di testimoniare la bellezza della nostra fede”.