Una fabbrica di cotone a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, con dipendenti donne: è il progetto dell’ong Genesis, che intende realizzare, tra l’altro, salviette e mascherine lavabili in cotone. Quest’ultime saranno prodotte per essere vendute al costo simbolico di qualche centesimo per evitare le rivendite abusive oppure le speculazioni, mentre la maggior parte della produzione sarà offerta alle ong locali, agli impiegati e alle loro famiglie e al governo per l’utilizzo durante gli assembramenti e riunioni. Il progetto intende creare posti di lavoro per le donne, in particolare per quelle diversamente abili e anche per quelle sole con figli piccoli. Una fabbrica di cotone era situata a Bangui sulla strada che porta verso l’aeroporto prima che venisse svaligiata e distrutta. Oggi non rimane che uno scheletro della struttura e la metà del terreno è stato messo a disposizione della Minusca, l’equivalente dei caschi blu in Africa. Il terreno restante è molto grande e sufficiente per concretizzare il progetto: circa 8.000 metri quadrati. Lì dovrebbe sorgere una struttura moderna su più piani.
Un accordo è stato raggiunto anche per l’acquisto delle 40.000 tonnellate di produzione annuale di cotone con un pagamento entro 180 giorni. Ciò permette di produrre e di consegnare le merci per poi poter procedere al pagamento. Il fatturato presunto, con la produzione di cotone attuale, sarà di almeno 20 milioni di euro all’anno con un margine netto del 30% da reinvestire in altre opere sociali sempre “al femminile”.