“Rianimare la speranza e restituire fiducia attraverso segni concreti. Il numero sempre più crescente dei poveri, impone l’urgenza di nuove strade e altri percorsi, per opporre alla società dello ‘scarto’ un nuovo modello economico, indicato da Papa Francesco nella Laudato si’”. Lo afferma Francesco Garofalo, presidente del Centro studi “Giorgio La Pira” di Cassano all’Jonio, secondo cui “occorrono mani tese verso il prossimo in difficoltà, l’indifferenza e il cinismo non possono essere cibo quotidiano”. “Il tempo della ripartenza – rimarca –, dovrà rappresentare soprattutto tempo di impegno solidale e forse, nonostante l’attenzione sia andata soprattutto all’urgenza di celebrare disegni legislativi ancora in discussione, non si registrano nell’immediato i risultati sperati”. Per Garofalo, “è il momento per tendere davvero la mano alle mille povertà italiane, vecchie e nuove. Di risorse certamente, soprattutto sotto la dimensione morale e spirituale che in questi tempi così difficili potrebbero aiutare a ritrovare coesione e visione a tutto il Paese, per rovesciare la logica delle mani tese, intrise di perbenismo ipocrita che si fanno beffa della solidarietà, che finiscono inevitabilmente, col metterci l’uno contro l’altro per difendere i propri interessi”.
“Ne va della stessa credibilità di ciascuno di noi – conclude il presidente del Centro studi La Pira –, senza indugiare rispetto a quella che è la vera emergenza: lotta alla povertà e alle disuguaglianze, che finiscono per innescare una spirale perversa dalla quale si potrebbe difficilmente uscirne, se si pensa che solo una ristretta èlite riesce ad accumulare enormi fortune, a fronte di centinaia di milioni di persone che lottano per la sopravvivenza”.