“Un ringraziamento alla Polizia, alle forze dell’ordine e alla magistratura per aver consegnato alla giustizia uno dei degli autori dell’omicidio di Hyso Telharay. Oggi è un giorno importante per i familiari di Hyso, per Libera per tutti coloro che in questi anni si sono impegnati per la verità e la giustizia”. Così, in una nota, Daniela Marcone, vicepresidente di Libera, commenta l’estradizione del latitante albanese, uno degli autori dell’omicidio di Hyso Telharay, di 22 anni, avvenuto 8 settembre del 1999 nelle campagne del foggiano. Il giovane bracciante albanese morì dopo tre giorni di agonia, dopo le percosse subite da alcuni caporali per essersi rifiutato di cedere ai loro ricatti e di cedere parte dei suoi guadagni.
“La vita di Hyso è terminata la sera dell’8 settembre 1999, ma il suo sorriso continua a raccontarci della forza del suo ‘no’ e di quanto sia importante oggi, in questa calda e complicata estate post pandemia, continuare a impegnarci per i tanti lavoratori del comparto agricolo che vengono sfruttati e pagati pochissimo, in condizioni di vita e lavorative drammatiche. In ricordo del suo sorriso e del suo coraggio Hyso continuerà a camminare con noi nel segno di una memoria viva che si traduce tutti i giorni in responsabilità e impegno”, conclude Marcone.