Ambiente: Acli-Symbola, “la ripresa sia verde, digitale e inclusiva”

“In questo difficile passaggio abbiamo capito l’importanza di alcune politiche pubbliche, del sistema sanitario, dell’agroalimentare, del ruolo del Terzo settore e della coesione sociale. Proprio la tenuta delle comunità è stata importante per affrontare l’emergenza ma lo anche per ripartire”. Lo hanno detto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, e Roberto Rossini, presidente nazionale Acli, nel talk online “L’Italia che verrà”, durante il quale hanno rilanciato il Manifesto di Assisi per un’economia a misura d’uomo contro la crisi. Ricordando una ricerca di Nando Pagnoncelli sulla tenuta della coesione sociale nelle province di Brescia e Bergamo, i due esponenti di Acli e Symbola segnalano che quella ricerca “ci offre il ritratto di un territorio maturo e consapevole che nutre particolare fiducia nella solidarietà, nei sindaci, nelle stesse imprese ed anche nelle associazioni”.
Secondo Rossini e Realacci, “la green economy è stata e sarà la migliore risposta alla crisi, una strada che guarda avanti e affronta le sfide del futuro incrociando la natura profonda della nostra economia”. Il riferimento è a “qualità e bellezza, coesione sociale, naturali alleate dell’uso efficiente di energia e materia”, all’“innovazione e all’high-tech”. Ricordando che “sono oltre 432mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2015-2018, o prevedono di farlo entro la fine del 2019 in prodotti e tecnologie green”, Rossini e Ralacci sostengono che “la ripresa deve essere verde, digitale e inclusiva”. “Questo richiede anche un impegno più forte in percorsi formativi”.

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