“Se ci fosse un’esigenza nel territorio, non c’è mai stata preclusione da parte della scuola cattolica di aprire gli spazi a necessità. Nel caso di scuole dismesse, mi sembra solo doveroso renderci attenti a queste problematiche. In altri casi, avendo le nostre scuole luogo in spazi storici, particolarmente ampi, questo permetterà di poter gestire in sicurezza gli spazi, dando la possibilità ai nostri bambini e ragazzi di tornare a scuola rispettando le distanze”. Lo assicura al Sir la presidente della Fidae, Virginia Kaladich, in vista della prossima riapertura delle scuole a settembre, che dovrà fare i conti con la questione di maggiori spazi per il rispetto delle misure sul distanziamento sociale. “La scuola tutta, sia statale sia paritaria, deve arrivare a stringere un patto con il territorio: dobbiamo uscire dal metodo tradizionale di fare scuola ed essere aperti a capire ‘dove, come e quando’, appropriandoci di spazi esterni, come biblioteche, musei e altri luoghi. Questo potrebbe far nascere un modo nuovo di fare scuola: noi siamo disponibili ad aprire nostri spazi, ma cerchiamo di capire anche cosa vuol dire fare scuola, speriamo, post Covid-19”. Secondo la presidente della Fidae, “bisogna aprirsi a orizzonti nuovi, l’esperienza non ci può lasciare uguali a prima, dobbiamo saper riflettere, interloquire con il territorio, trovare opportunità perché i ragazzi possano continuare a fare scuola, ma in un modo nuovo. Tornare a scuola a settembre non sarà la stessa cosa di quando l’abbiamo lasciata a causa del coronavirus. È una scuola che deve trovarci rinnovati pensando a didattiche, strategie, opportunità che garantiscano i nostri ragazzi i saperi, ma in una modalità nuova e rispettosa delle problematiche legate alla prevenzione dal Covid-19”.
Kaladich ricorda: “Quando abbiamo incontrato la task force del Ministero dell’Istruzione, abbiamo detto che noi scuole paritarie vogliamo, in autonomia ma con responsabilità, riaprire le nostre scuole in sicurezza ma anche con tempestività, perché i nostri ragazzi hanno bisogno di tornare a scuola, è il loro mondo. Noi adulti stiamo ascoltando i ragazzi e assicuriamo ai genitori che ci prenderemo cura dei loro figli”.
“Un passo avanti importante”: così la presidente di Fidae giudica i 300 milioni di euro stanziati nel Decreto Rilancio a favore delle scuole paritarie. “Abbiamo interloquito con le varie forze del Governo, abbiamo avuto incontri importanti con i ministri Gualtieri, Azzolina e Bonetti. Io dico: la nostra non è la difesa della scuola, ma chi abita la scuola, cioè i nostri bambini, i nostri ragazzi, i loro genitori, i docenti, insomma i cittadini italiani. Viene riconosciuto così chi abita anche le scuole paritarie e che in questo momento segnato dall’emergenza le scuole paritarie, tra le quali anche quelle cattoliche, si sono trovate in difficoltà. Si tratta di un discorso di attenzione e di non creare discriminazione. Al di là della scuola, sono le persone che stanno vivendo momenti difficili. Perciò, l’attenzione del Governo alle persone, senza discriminare le varie tipologie di scuole, mi sembra un buon passo avanti, anzi un passo importantissimo”.