“La mia visita oggi si svolge sullo sfondo della più grande prova della storia dell’Unione europea” ha esplicitato la cancelliera Angela Merkel rivolgendosi oggi in emiciclo a Bruxelles per presentare il programma del semestre tedesco di presidenza dell’Ue. Ricordando gli oltre 100mila morti dell’Europa ha esortato a “non dimenticare, mentre si compiono tutti gli sforzi per ricominciare, mentre ci si impegna per la ripresa economica”, “il lutto per i morti, il dolore per gli addii che sono stati resi impossibili”. Poi ha citato il crollo dell’economia, il disastro occupazionale, le imposizioni per limitare i contagi: “Per me, che ho vissuto 35 anni della mia vita in un sistema di mancanza di libertà, limitare questi diritti durante la pandemia è stata una decisione estremamente difficile da prendere”. Ora la Germania prende la guida e la cancelliera ha delineato la visione per una nuova ripartenza dell’Europa che “è sopravvissuta a tutte le crisi perché tutti erano consapevoli di ciò che era essenziale: diritti fondamentali e coesione”. Da un lato quindi i valori che sono “le fondamenta etico-politiche su cui poggia l’Europa” e che valgono sempre e per tutti, dall’altra la coesione: “Perché l’Europa emergerà da questa crisi più forte solo se saremo pronti, indipendentemente dalle differenze, a trovare soluzioni comuni e se saremo pronti a guardare il mondo attraverso gli occhi degli altri e a mostrare comprensione per la prospettiva dell’altro”. La solidarietà europea, per Merkel, “non è solo un gesto umano, ma un investimento sostenibile”.