L’attività di trapianto di cellule staminali emopoietiche ha retto l’urto della pandemia: lo confermano i dati del primo quadrimestre 2020 pubblicati dal Centro nazionale trapianti (Cnt), dal Registro italiano Ibmdr e dal Gitmo (Gruppo italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare). Dal 1° gennaio al 30 aprile di quest’anno sono stati complessivamente 1.679 i trapianti effettuati rispetto ai 1775 dello stesso periodo del 2019 (-5,4%): una sostanziale tenuta a fronte delle molte difficoltà logistiche imposte dalle misure Covid. Il calo più consistente è avvenuto a marzo (-26,9% in confronto allo stesso mese nel 2019) ma un primo recupero dell’attività è stato visibile già ad aprile (-9,6%) e i dati provvisori di maggio sembrano confermare il trend in salita.
Leggermente più contenuto il calo dei trapianti autologhi rispetto a quelli allogenici: -5,2% per le procedure (1.097) realizzate a partire dalle cellule staminali del paziente stesso contro una diminuzione del 5,8% (582) per i trapianti che hanno richiesto un donatore. A causa del lockdown internazionale l’indicazione della Rete trapiantologica era stata quella di limitare le richieste di donazioni da alcuni Paesi esteri alle situazioni di urgenza nei casi di unicità del donatore e di assenza di donatori familiari o iscritti al Registro italiano. Nei mesi della crisi sanitaria l’utilizzo di sangue periferico è ulteriormente aumentato a causa dei riassetti organizzativi degli ospedali, dato che molte sale operatorie, necessarie per il prelievo di midollo, sono state dedicate ai pazienti Covid.
“I primi dati del 2020 ripagano l’impegno della Rete trapiantologica nella gestione dell’emergenza”, commenta Letizia Lombardini, direttrice area medica Cnt. “Le prime misure di sorveglianza infettivologica sono scattate già a gennaio e subito dopo abbiamo adottato tutte le strategie necessarie per continuare a garantire le cure a tutti i pazienti che ne avevano bisogno”. “Abbiamo anche allestito e garantito, in tutta Italia, un percorso sicuro e protetto per tutti i nostri donatori, ma dobbiamo comunque ringraziare oltre 100 ragazzi iscritti all’Ibmdr che anche nei mesi di lockdown e di paura nell’avvicinarsi ad un ospedale hanno comunque deciso di donare e salvare una vita”, dichiara Nicoletta Sacchi, direttore Ibmdr. “Insieme alla Società italiana di ematologia abbiamo elaborato e condiviso modalità organizzative volte alla massima tutela dei pazienti con indicazione clinica di trapianto. Anche nel follow-up post trapianto le attività sono proseguite a garanzia della gestione accurata di questa fase delicata”, aggiunge Fabio Ciceri, presidente del Gitmo.
Anche nella fase 3 continua l’impegno della Rete nazionale nell’assistenza e nell’informazione ai pazienti in attesa di trapianto: a loro è rivolto il webinar “Donazione e trapianto di cellule staminali emopoietiche ai tempi del coronavirus” che sarà trasmetto il prossimo 13 luglio sul sito web del Cnt.