Sono oltre 28mila, di cui la metà di età compresa tra 0 e 11 anni, le persone con disturbi dello spettro autistico prese in carico nel 2019 nelle 52 sedi operative dei 14 enti del Terzo settore di ispirazione cristiana. Questi alcuni dei dati che emergono dalla rilevazione su “I servizi per la diagnosi e il trattamento, la cura pastorale e il sostegno alle famiglie per le persone con Dsa, offerti dalle strutture cattoliche e di ispirazione cristiana”, che sarà presentata nella conferenza stampa online in programma domani alle 11 sul sito https://salute.chiesacattolica.it/informazioni-di-servizio/.
Gli enti, presenti su tutto il territorio nazionale, partecipano al Tavolo sull’autismo promosso dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei e offrono principalmente un servizio di tipo ambulatoriale, ma anche di day hospital, di ricovero e semiresidenziale. Ben il 62% delle strutture si occupa di diagnosi, anche se solo una minima parte lo fa con un adeguato riconoscimento. “In tempo di pandemia – si legge in un comunicato dell’Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali – i centri censiti si sono attivati immediatamente per rispondere ai bisogni delle persone assistite, delle loro famiglie e degli operatori, avviando percorsi formativi per il personale, riorganizzando gli ambienti per favorire il distanziamento sociale, attivando servizi di supporto da remoto attraverso piattaforme dedicate. Il tutto senza perdere di vista la centralità della persona umana, nelle sue più diverse componenti, e la sua accoglienza globale nel rispetto di potenzialità e limiti di ciascuno”.