Sarà con ogni probabilità Luis Abinader, del Partito rivoluzionario moderno (Prm), il nuovo presidente della Repubblica Dominicana. Sia lo scrutinio parziale che gli exit poll lo accreditano di un risultato superiore al 50% (circa il 53%), in quelle che sono state, nel continente americano, le prime elezioni dopo l’arrivo del Covid-19.
Abinader, candidato progressista, interrompe così il dominio del Partito della liberazione dominicana (Pld), che ha governato il Paese per 16 degli ultimi 20 anni. Il presidente uscente, Danilo Medina, non poteva ricandidarsi dopo due mandati e il candidato del Pld a queste elezioni, Gonzalo Castillo, è al momento attestato attorno al 37%. Sul risultato pesa la scissione dell’ex presidente Leonel Fernández, che ha presentato una sua lista e che ha ottenuto circa l’8% dei voti. Ma anche i numerosi scandali di corruzione, anche se d’altro canto il Paese ha avuto un alto tasso di crescita economica.
Tra le priorità programmatiche la creazione di posti di lavoro, invertendo le attuali situazioni di precarietà, e un piano per la promozione della condizione femminile. Resta incerta la posizione sull’aborto, dato che il tema non rientra nel programma ufficiale, anche se il nuovo presidente si è espresso a titolo personale per la legalizzazione relativamente alle cosiddette “tre causali”.