I cori di tre Università cattoliche libanesi sono stati tra i protagonisti del grande evento-concerto ospitato ieri 5 luglio tra le vestigia del parco archeologico di Baalbek, nella Valle della Beqa’a, in Libano. Lo riferisce l’Agenzia Fides. Nella grave crisi politica, istituzionale ed economica attraversata dalla nazione libanese – e i cui effetti sono stati amplificati dal blocco delle attività imposto per fronteggiare la pandemia da coronavirus –, l’evento musicale – trasmesso in diretta sulle reti tv e le reti sociali – ha assunto la valenza di un vero e proprio momento di resilienza e riscatto nazionale. Tutte le esibizioni, e la stessa grande partecipazione con cui la popolazione ha seguito l’evento, hanno testimoniato, secondo Fides, il comune desiderio di vedere il Libano risorgere dall’attuale stato di frustrazione e paralisi istituzionale in cui sembra affondare senza scampo. Le partiture musicali sono state eseguite dai 75 musicisti dell’Orchestra Filarmonica del Libano e dal coro Sawt el atik dell’Università del Santo Spirito di Kaslik, dal coro dell’Università Antonina e da quello dell’Università Nostra Signora di Louaizé. L’iniziativa è stata sponsorizzata dal Presidente libanese Michel Aoun, anche come momento di commemorazione del Centenario della proclamazione dello Stato libanese, la cui data esatta cadrà il prossimo 1° settembre. L’orchestra e i cori hanno eseguito anche l’Inno nazionale libanese, brani tratti dai Carmina Burana di Carl Orff e dal Nabucco di Giuseppe Verdi, L’Inno alla Gioia di Ludwig Van Beethoven, insieme a esecuzioni tratte da opere di autori libanesi, come l’opera teatrale “Ayam Fakhr Al-Din” (Baalbek 1966) di Ghadi e Usama Mansour Al-Rahbani.