“In questi giorni difficili, tutti noi siamo preoccupati per tutti i mali che stanno divorando la nostra nazione e la nostra terra. Non possiamo non attirare l’attenzione di ciascun connazionale sui pericoli che potrebbero affliggere molto di più Haiti, e aumentare la confusione e il disordine”. Questo a causa di “alcuni articoli sul numero di identificazione nazionale univoco e sulla carta di identificazione nazionale univoca, e altri dal disegno di legge sul nuovo Codice penale”. A scriverlo sono i vescovi della Conferenza episcopale haitiana, in un comunicato diffuso ieri e pervenuto al Sir. “Alcuni articoli toccano l’essenza stessa della nostra umanità, della nostra cultura, della nostra fede e della nostra società, e la legge non dovrebbe essere promulgata senza previa consultazione con coloro che vi sono coinvolti”. Il riferimento è a temi come l’identità sessuale, la famiglia, l’esercizio della sessualità.
Proseguono i vescovi: “Stiamo protestando con tutte le nostre forze contro il nuovo Codice penale, proposto dal potere esecutivo senza consultazione o dibattito previo, senza coinvolgere i cittadini e le forze morali e spirituali della società haitiana. Ciò rischia di minare le basi stesse della nostra già vacillante democrazia”. Lasciando ai giuristi fare un’analisi dettagliata vogliamo semplicemente dichiarare energicamente che esso è eticamente e moralmente inaccettabile su diversi punti”. In effetti, su diversi punti, “questo disegno di legge rappresenta un attacco particolarmente grave all’essenza stessa della nostra umanità e temi come l’età minima per avere rapporti sessuali, incesto, orientamento sessuale, cambio di sesso, ecc. Tante domande scottanti che richiedono consultazione e riflessione. Questo è il motivo per cui questo Progetto comporta in sé notevoli cambiamenti che modificano gravemente e pericolosamente le basi di ciò che la nostra civiltà ha costruito intorno al rispetto dell’uomo, della sua dignità, della sua vita, della famiglia, ecc… modifiche già annunciate nel nuovo disegno di legge a proposto della carta di identificazione nazionale unica, e in particolare nell’articolo 5”.
La Conferenza episcopale invita, piuttosto, i governanti a “concentrarsi sui problemi reali degli haitiani e a cercare di risolverli, invece di cercare di importare valori estranei alle nostre tradizioni”, e frutto di una “mentalità imperialista e neocolonialista”. Perciò, i vescovi chiedono “il blocco” del provvedimento in questione.