“La storia ha posto davanti a noi delle nuove sfide. I nuovi fondamentalisti non guardano alla persona come ortodosso o cattolico o altro, ma guardano al cristiano. Ed il sangue versato da questi nostri fratelli per la loro fedeltà a Cristo, valicano la loro appartenenza ad una Chiesa particolare”. Lo dichiara il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli, nel libro di padre Vito Magno “Missione che passione! L’evangelizzazione nella Chiesa di Papa Francesco”, edito dalla Lev, che raccoglie le conversazioni radiofoniche dello stesso padre Vito Magno, sacerdote rogazionista, direttore della rivista “Rogate Ergo”, andate in onda su Radio Vaticana Italia nell’estate e nell’autunno 2019. Secondo il Patriarca ecumenico, “l’ecumenismo del sangue, il nuovo martirio che supera le persecuzioni ai tempi della Chiesa nascente, interroga le Chiese su come rispondere a questi fenomeni che nulla hanno di religioso”. “Allo stesso tempo le grandi migrazioni di massa, la giustizia sociale, le povertà materiali e spirituali di interi popoli, interrogano le Chiese su come porsi di fronte a questi fenomeni”. Inoltre, “la salvaguardia dell’ambiente naturale e l’impegno per salvare la casa comune”, prosegue Bartolomeo I, “è cresciuto al punto da coinvolgere tutte le Chiese cristiane, ha fatto redigere importanti documenti, tra cui la enciclica Laudato si’ di Papa Francesco”. “Questi momenti così forti pongono i cristiani fianco a fianco e li interrogano sul loro modo di essere tali, di appartenere all’unica Chiesa di Cristo, di essere parti del suo Corpo, che non ha diritto di essere diviso”, conclude l’arcivescovo di Costantinopoli.