La quota di occupati sulla popolazione non comunitaria regolarmente soggiornante in Italia ad inizio 2019 oscilla da un minimo del 48,5% rilevato a Bari, ad un massimo di 69,8% dell’area metropolitana di Milano. In relazione al tasso di disoccupazione, che nel 2019 si attesta a 13,9% per i non comunitari, si rilevano valori minimi a Milano e Bologna (9%) e massimi a Bari (23,1%); relativamente al tasso di inattività, i valori più bassi si registrano a Firenze (22,2%) mentre il più elevato a Bari (37%). È quanto emerge dai nuovi Rapporti annuali sulla presenza dei migranti nelle città metropolitane, curati dalla direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con Anpal Servizi.
Roma, Milano e Napoli sono le Città metropolitane che ospitano il maggiore numero di imprese individuali a titolarità non comunitaria (rispettivamente 38.329, 33.545 e 20.565), mentre Milano, Firenze e Roma sono quelle in cui si registra la maggiore incidenza di cittadini non comunitari tra i titolari di imprese individuali.
Per quanto riguarda le rimesse, Roma, Milano e Napoli sono le prime Città metropolitane per importi inviati all’estero, con rispettivamente 663, 640 e 228 milioni di euro inviati nel 2018, mentre in coda alla classifica si posizionano Città delle Isole (Cagliari e Messina) e del Sud (Reggio Calabria).