Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nel primo semestre 2020 sono state 570. Pur nella provvisorietà dei numeri, questo dato evidenzia un aumento di 88 casi rispetto ai 482 registrati nello stesso periodo del 2019 (+18,3%). L’incremento è influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 30 giugno 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo. È quanto emerge dagli open data Inail su “Infortuni e malattie professionali” relativi al primo semestre 2020.
Stando ai dati diffusi, a livello nazionale, rispetto al primo semestre dell’anno scorso, si registra solo una riduzione degli infortuni mortali in itinere, che sono passati da 144 a 85 (-41,0%), mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 338 a 485 (+43,5%). Al 30 giugno di quest’anno risultano quattro incidenti plurimi avvenuti nei primi sei mesi, per un totale di otto decessi: il primo in gennaio, costato la vita a due lavoratori vittime di un incidente stradale a Grosseto, il secondo in febbraio, con due macchinisti morti nel deragliamento ferroviario avvenuto in provincia di Lodi, il terzo in marzo, con due vittime in un incidente stradale in provincia di Torino e l’ultimo in giugno, con due operai travolti dal crollo di un muro a Napoli. Lo scorso anno, invece, gli incidenti plurimi avvenuti tra gennaio e giugno erano stati nove, con 18 casi mortali denunciati (16 dei quali stradali).
Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione di tre casi mortali al Centro (da 104 a 101) e di 14 nelle Isole (da 48 a 34). Il Nord-Ovest si contraddistingue, invece, per un incremento di 90 casi mortali (da 123 a 213), complici soprattutto gli aumenti di Lombardia (+73) e Piemonte (+12). Anche il Sud registra 13 casi mortali in più (da 102 a 115) e il Nord-Est due in più (da 105 a 107).
L’incremento rilevato nel confronto tra i primi sei mesi del 2020 e del 2019 è legato soprattutto alla componente maschile (+69 decessi); in aumento le denunce di infortunio mortale dei lavoratori italiani (da 391 a 485), in calo quelle dei lavoratori extracomunitari (da 58 a 53) e comunitari (da 33 a 32).
Dall’analisi per fasce d’età si contraddistinguono per un aumento dei decessi quelle degli over 55, rispetto alla diminuzione registrata nelle altre.
Per quanto riguarda infine le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo semestre 2020, queste sono state 20.337, 12.238 in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 (-37,6%) per via, sostanzialmente, del lockdown. Le prime tre malattie professionali denunciate tra gennaio e giugno di quest’anno continuano a essere, nell’ordine, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e quelle dell’orecchio, seguite dalle malattie del sistema respiratorio e dai tumori. Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.