Nel mese di luglio 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e dello 0,3% su base annua (da -0,2% del mese precedente). Lo rileva l’Istat riferendo i dati provvisori di luglio 2020 relativi ai prezzi al consumo. Secondo l’Istituto di statistica, “l’inflazione negativa continua a essere determinata per lo più dagli andamenti dei prezzi dei Beni energetici, che registrano però una flessione meno marcata (da -12,1% a -9,7%)”. “L’ulteriore decimo di punto in meno registrato a luglio si deve quindi sia al rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (da +2,3% a +1,5%, a causa prevalentemente di quelli degli alimentari non lavorati, che passano da +4,1% a +2,5%) sia all’ampliarsi della flessione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da -0,1% a -0,9%)”. Rallentano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,1% a +1,5%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano una variazione tendenziale nulla.
“A luglio si registra un’inflazione negativa per il terzo mese consecutivo (non era così da maggio 2016) – spiega l’Istat nella nota -. Questo andamento continua a essere la sintesi di dinamiche opposte (forti flessioni, seppur meno ampie rispetto a giugno, dei prezzi degli energetici regolamentati e crescita, più debole rispetto al mese precedente, di quelli degli alimentari). Il contestuale indebolimento dell’aumento dei prezzi dei servizi (causato per lo più da quelli relativi a trasporti e da quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona), rallenta l’inflazione di fondo che perde due decimi di punto, sia al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sia al netto dei soli energetici”.