Parte il progetto sociale di Rione Terra: la diocesi di Pozzuoli affida il Museo e la cattedrale a un progetto di inclusione sociale gestito dalla Fondazione Regina Pacis. Il vescovo di Pozzuoli, mons. Gennaro Pascarella, questa mattina ha firmato un decreto con il quale ha eretto il complesso “Basilica cattedrale – Museo diocesano” a “Istituzione culturale diocesana” a norma del canone 1303 §1 n. 2 del Codice di diritto canonico, affidandone l’amministrazione e la gestione, per la durata di 10 anni, alla Fondazione “Centro educativo diocesano Regina Pacis”.
“Con quest’atto – si legge in una nota – il vescovo di Pozzuoli ha voluto consolidare un processo ecclesiale, educativo e sociale volto a porre al centro della rinascita umana e culturale del territorio coloro che rischiano di restarne ai margini”. In tal senso l’affidamento della gestione del complesso “Basilica cattedrale – Museo diocesano” alla Fondazione Regina Pacis – da lui stesso fondata sette anni fa “con lo scopo di porre in essere azioni di carità educativa e progetti di inclusione sociale” – dà avvio “ad una forma di valorizzazione d’uso del patrimonio culturale che vedrà protagonisti alcuni ragazzi provenienti dall’Istituto penale minorile di Nisida, alcune donne della Casa circondariale femminile di Pozzuoli, ai giovani puteolani e i ragazzi e le ragazze che continuano il loro percorso penale e di reinserimento presso la Cittadella dell’inclusione di Quarto, sede centrale della Fondazione Regina Pacis”.
Tale decisione, frutto di un discernimento che ha coinvolto anche l’economato e l’Ufficio per i beni culturali della diocesi, si situa “in un percorso più ampio che vede la diocesi di Pozzuoli protagonista di iniziative culturali e caritative volte a mettere al centro la persona e il bene comune, certa di raccontare anche attraverso tali segni profetici la bellezza di un Dio la cui gloria è l’uomo vivente”.
Con quest’atto il complesso “Basilica cattedrale – Museo diocesano” viene destinato alla fruizione pubblica attraverso un’opera di valorizzazione condotta da giovani e donne a rischio di marginalità sociale. “Si tratta di un percorso importante e innovativo, che guarda con simpatia e desiderio di camminare insieme, ad altre esperienze di gestione dei beni culturali a scopo sociale, come ad esempio l’eccellenza rappresentata dalle Catacombe di San Gennaro al Rione Sanità di Napoli”, spiega la nota. Inoltre, le competenze socio-pedagogiche e qualificazione organizzativa della Fondazione centro educativo diocesano rappresentano per la diocesi “una garanzia di alta qualità del progetto”.