“Non siete un dono di Dio soltanto perché accrescete di forze fresche il nostro presbiterio ma, soprattutto, perché siete la prova vivente di quanto anche oggi i figli del nostro tempo siano sensibili e recettivi alla chiamata e alla sequela di Gesù in modo totale, esclusivo e definitivo”: lo scrive il vescovo di Civita Castellana, mons. Romano Rossi, in una lettera a Luca Di Mattia e Oscar Blanco Vargas, i due diaconi che domani ordinerà presbiteri nel santuario della Madonna ad rupes a Castel Sant’Elia (Vt). “La vostra giovinezza e passione apostolica contribuiranno a strappare il Corpo di Cristo dallo scivolamento verso il museo delle mummie per contribuire a rivelarlo come la Sposa bella dell’Agnello”, prosegue mons. Rossi, in un testo che rappresenta una riflessione su vocazione ed evangelizzazione oggi. Sostiene il presule: “Nelle vostre giornate si alterneranno momenti di visibilità e servizio individuale non delegabile e momenti in cui sarete chiamati a immergervi nella vita della gente per introdurvi il seme e il lievito della Parola”. Ancora, il vescovo di Civita Castellana invita i futuri sacerdoti ad essere “animatori e protagonisti della ripartenza, soprattutto per i giovani e per i ragazzi”, dopo i mesi della pandemia. “Una grande tentazione per i preti oggi è quella di ritirarsi nella retroguardia delle attività di conservazione dell’esistente. Il Signore vi renda uomini di frontiera, mettendo in gioco il vostro cuore stabilirete contatti per ricostruire ponti e contatti con le donne e gli uomini del mondo di domani”, conclude mons. Rossi.