Coronavirus Covid-19: Fnopi, “infermieri pronti a fare la loro parte per la salute nelle scuole”

Garantire la salute nelle scuole fa parte delle caratteristiche proprie della professione infermieristica: professionisti laureati, formati ad hoc, esperti di comunicazione ed educazione sanitaria e anche dipendenti già delle strutture sanitarie. “Tutta la comunità infermieristica, come sempre, vuole mettersi a disposizione del Paese per la garanzia di due diritti importantissimi: quelli all’istruzione e alla salute. Vogliamo essere al fianco degli studenti e delle loro famiglie, ai docenti e più in generale alle scuole. Possiamo e vogliamo dare il nostro contributo per garantire una riapertura delle scuole nel massimo della sicurezza per la salute dei ragazzi. E il nostro contributo alla scuola vuole andare anche oltre l’emergenza Covid. Ci sono infatti tutte quelle condizioni di fragilità nei confronti delle quali la nostra professione può certamente offrire risposte concrete”: lo ha dichiarato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi).
Per questo il Decreto Rilancio ha introdotto nel Ssn la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità: e proprio nella comunità “la scuola riveste un ruolo centrale”, ma, secondo Fnopi, è anche “una delle situazioni che attualmente presentano maggiore fragilità e non solo nel caso della pandemia. Attualmente infatti si procede cercando di coinvolgere insegnanti e parenti in un compito di assistenza prettamente sanitario, che necessita di una presenza costante che l’infermiere di comunità, per sua natura, può garantire. E che garantirebbe la necessaria multidisciplinarità essendo in grado, se necessario, di attivare e coinvolgere altri professionisti in base alle eventuali, reali necessità degli alunni”.
“Appare utile prevedere nella riorganizzazione dell’assistenza sul territorio – aggiunge Mangiacavalli – in previsione anche di una maggior impulso alle attività di prevenzione, educazione sanitarie e sostegno ai bisogni della popolazione in tutte le fasce di età, una figura di ‘infermiere scolastico’ che può anche essere un infermiere pediatrico, figura questa che si occupa dei bisogni di salute dei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni, soprattutto in ambito ospedaliero, mentre è poco presente sul territorio, dove invece darebbe sicuramente seguito nel migliore dei modi alla necessità di assistenza e di implementazione dei determinanti di salute”. Proprio per questo, conclude la presidente di Fnopi, “abbiamo inviato una lettera aperta ai ministri competenti, alle Regioni e alle commissioni parlamentari, per metterci a disposizione del Paese”.

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