Il Consiglio nazionale delle Chiese Usa ha invitato le chiese di tutto il Paese a suonare oggi le campane per 80 secondi, un secondo per ogni anno di vita del deputato John Lewis. “La settimana scorsa abbiamo perso un eroe”, ha scritto Jim Winkler, presidente e segretario generale del Consiglio nazionale delle Chiese Usa. John Lewis è morto la notte di venerdì 16 luglio, stroncato da un cancro al pancreas. Aveva 80 anni e per almeno 50 è stato un protagonista assoluto della storia americana. Da Martin Luther King a Black Lives Matter, Lewis era uno dei cosiddetti “Big Six”, cioè le sei persone che tra gli anni Cinquanta e Sessanta guidarono il movimento per i diritti civili degli afroamericani. Era anche di gran lunga il più giovane dei sei – all’epoca era uno studente ventenne, mentre gli altri avevano tra i quaranta e i cinquant’anni – ed era l’unico ancora in vita. Eletto deputato in Georgia, nel distretto della capitale, Lewis aveva annunciato lo scorso dicembre di aver un tumore al pancreas. “Ho lottato, per quasi tutta la mia vita, per la libertà, l’eguaglianza, i diritti umani, non ho mai fronteggiato una lotta come questa che ora sto affrontando”, aveva detto allora. Alle esequie che si terranno oggi in forma privata ad Atlanta, in Georgia, parteciperanno gli ex presidenti Barack Obama, Bill Clinton e George W. Bush. Nei giorni scorsi ci sono state una serie di commemorazioni pubbliche in cui la folla ha potuto rendergli omaggio. L’ultima a Washington, dove la salma è rimasta esposta per due giorni al Congresso.