I vescovi e i fedeli della Chiesa cattolica in Messico, insieme a molti altri, “ringraziano Dio per il fatto che la protezione legale della vita umana nella gestazione è stata preservata dopo la decisione della Corte Suprema di giustizia di mercoledì 29 luglio”. Ieri, infatti, in una sentenza stabilita a maggioranza, la Corte ha respinto il progetto presentato e, con ciò, i regolamenti dello Stato di Veracruz che prevedevano la legalizzazione dell’aborto. In tal modo, secondo la nota diffusa dalla Conferenza episcopale messicana (Cem), non si è creato un precedente che avrebbe potuto dare vita ad altri casi, nell’ampio Stato federale messicano.
Prosegue la nota: “Sebbene siamo sollevati dal fatto che questa situazione sia finita in questo modo, ribadiamo che il bene autentico delle donne, prima e dopo la nascita del figlio, è la vita e non la morte. In questo momento della storia del nostro Paese, di fronte alle gravi sfide che stiamo affrontando, è necessario rinnovare l’apprezzamento incondizionato della vita umana e riguadagnare la fiducia che la solidarietà può far superare qualsiasi mancanza, in modo che la ‘cultura della vita’ possa permeare tutto il nostro Paese”.
Concludono i vescovi: “Rinnoviamo il nostro impegno ed esortazione affinché tutti assumiamo, individualmente e collettivamente, un ruolo attivo nel rinnovamento della fiducia e della solidarietà, nella società. Facciamo in modo che non ci siano persone bisognose o malate da cui ritiriamo il nostro sguardo”.