(Bruxelles) A giugno 2020, il mese in cui le misure di contenimento Covid-19 hanno iniziato ad essere gradualmente eliminate, il tasso di disoccupazione è stato del 7,8% nella zona euro e del 7,1% nell’Unione europea. Significa che in quel mese 15 milioni di uomini e donne nell’Ue e 12 milioni e mezzo nell’area dell’euro erano disoccupati, 281mila in più rispetto a maggio nell’Ue (+0,1%) e di 203mila in più nella area dell’euro (+0,1%). Sempre a giugno, il tasso di disoccupazione giovanile è stato del 16,8% nell’Ue e del 17,0% nell’area dell’euro, rispetto al 16,2% e al 16,5% rispettivamente del mese precedente (in numeri significa 2,9 milioni di giovani sotto i 25 anni erano senza lavoro nell’Ue e 2,3 milioni nell’area euro). Il tasso di disoccupazione femminile era del 7,5% nell’Ue, in aumento rispetto al 7,3% del maggio 2020; quello maschile pari al 6,7%, rispetto al 6,6% del maggio 2020. Nell’area dell’euro, il tasso di disoccupazione femminile è passato dall’8,1% di maggio all’8,3% di giugno, mentre è aumentato dal 7,3% al 7,4% per gli uomini. Eurostat, che ha pubblicato questi numeri, spiega però che le rilevazioni vengono fatte in base alla definizione di disoccupazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro, che considera disoccupati persone “senza lavoro che hanno attivamente cercato lavoro nelle ultime quattro settimane e sono disponibili per iniziare a lavorare entro le successive due settimane”.
Le misure di confinamento hanno generato un “forte aumento del numero di richieste di indennità di disoccupazione in tutta l’Ue” e un crollo dei movimenti di ricerca del lavoro per chi era disoccupato, vuoi perché confinati, vuoi perché indisponibili, dovendosi, ad esempio prendere cura dei figli.