Coronavirus Covid-19: Chiesa Venezuela, in questi mesi più che mai “in uscita” e attenta con vari progetti ai più vulnerabili

“La Chiesa in Venezuela ha assunto l’impegno di essere Chiesa in uscita, di occuparsi dei più vulnerabili secondo le diverse dimensioni della persona umana, in tempi di crisi come quelli che si vivono oggi, ancora di più a causa della pandemia”. Lo scrive l’ufficio stampa della Conferenza episcopale venezuelana, in una nota, nella quale si sottolinea che, da una parte, la Chiesa venezuelana ha garantito in questi mesi, quando le chiese sono rimaste chiuse, di far arrivare il messaggio del Vangelo e di alimentare la spiritualità dei fedeli. Dall’altra parte, non è mancato l’impegno della Pastorale sociale Caritas, che “ha intensificato le sue campagne sociali per continuare ad assistere coloro che maggiormente soffrono particolarmente di fronte alla carenza di cibo e medicine, tra le altre esigenze fondamentali”. Tra le varie azioni, la nota segnala la campagna “Compartir 2020” (Condividere 2020), il cui slogan è stato: “Acqua per tutti”. Concretamente, sono stati distribuiti circa 1.000 filtri per la depurazione dell’acqua.
“Un gesto di solidarietà” è un’altra iniziativa promossa in tutte le arcidiocesi, diocesi e vicariati apostolici del Paese. Attraverso le Caritas locali, sono stati inviati kit alimentari alle famiglie più svantaggiate, mediamente 800 per ciascuna giurisdizione ecclesiastica.
Nel corso di “Un gesto di solidarietà” sono stati distribuite 20 tonnellate di cibo, grazie anche al sostegno di alcune organizzazioni internazionali. E non sono cessate, pur con le cautele del caso, le cosiddette “ollas comunitarias”, le mense popolari che le parrocchie e le istituzioni religiose hanno promosso negli ultimi anni. Ancora, le farmacie della Caritas in tutto il Paese hanno adattato il loro sistema al distanziamento, in modo che coloro che hanno bisogno di medicine possono contattare la farmacia per telefono.

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