“È il momento di stringere. Siamo al 3 luglio e manca poco alla conclusione del dibattito sulla conversione del decreto legislativo in Parlamento. Ci aspettiamo il raddoppio delle risorse destinate alle scuole paritarie con particolare attenzione alle scuole dell’infanzia”. Ad affermarlo è Luigi Morgano, il segretario nazionale della Fism, la Federazione italiana scuole materne, che raggruppa 9.000 realtà educative per l’infanzia con mezzo milione di bambini e oltre 40mila lavoratori.
Oggi a Roma i vertici e quadri della Federazione, presieduta da Stefano Giordano, sono riuniti per il loro consiglio nazionale. All’ordine del giorno alcune riforme statutarie e il punto sulla situazione generale che vivono oggi le scuole dell’infanzia paritaria molte delle quali a rischio di chiusura. Al centro del dibattito anche le linee di accompagnamento alla riapertura delle scuole a settembre. Linee che si stanno sperimentando in alcuni centri estivi in collaborazione, spesso, con realtà parrocchiali e anche comunali.
“Quello di tornare a scuola in presenza resta un obiettivo”, aggiunge Morgano, sottolineando che “al primo posto ci sono i bambini, ovviamente nel rispetto dei protocolli stabiliti in questo momento di emergenza”.
“Cercheremo di continuare ad essere davvero scuola, a sostenere la nostra idea di scuola che trova al centro il primato dei bambini”, ha detto Lucia Stoppini, vice presidente della Fism presentando le linee di accompagnamento: “Siamo consapevoli di dover modificare alcuni nostri comportamenti in questa fase epidemiologica ma tutto il nostro impegno resta quello di rendere coprotagonisti, insieme ai bambini, gli educatori e i soggetti che operano nelle comunità”.
“Se salta la ‘gamba’ paritaria – ha ribadito il presidente Giordano usando la metafora lanciata nei giorni scorsi – finisce per saltare tutto il sistema integrato di formazione”. Per la Fism “difendere la parità scolastica significa difendere la libertà di scelta educativa non solo di chi se la può permettere economicamente”. Il diritto alla libertà di educazione è “ben sancito proprio dalla Costituzione”.