Lavoro: ministra Catalfo, “urgenti riforma ammortizzatori e focus su smartworking”. Università “centrale per reskilling giovani”

Dagli ammortizzatori sociali allo smart working; dalla disoccupazione giovanile al ruolo delle Università centrali per la formazione di giovani qualificati. Sono alcuni temi affrontati dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, al webinar dell’Università Cattolica “La questione lavoro nel ‘piano semplificazioni’: ammortizzatori sociali e lavoro agile” che si è tenuto questo pomeriggio sui canali social dell’Ateno. “Sul fronte degli ammortizzatori sociali l’emergenza Covid-19 ci ha mostrato quanto sia difficile da applicare in Italia – ha detto la ministra –. Abbiamo tentato di operare una semplificazione, ad esempio con la ‘cassa in deroga’ per coprire quei lavoratori attualmente senza sostegno al reddito”, ha aggiunto. “Il nostro è un sistema molto complesso, con regole diverse fra loro nei vari ambiti” e questo si è visto bene durante il periodo del lockdown “in cui tutte le imprese hanno fatto ricorso allo strumento”. Pertanto, “l’impegno che stiamo prendendo è istituire una Commissione che riformi il sistema degli ammortizzatori sociali, non più basato su una politica passiva, ma una politica attiva del lavoro per non trovarci impreparati di fronte al processo di evoluzione del mercato del lavoro”.
Catalfo ha parlato anche della nuova norma, denominata “Fondo nuove competenze”, pensata “non solo per la fase di emergenza per far rientrare il lavoratore nel suo luogo di lavoro, rimodulando il suo orario con la restante parte delle ore non impiegate in azienda retribuite e impiegate in iniziative di formazione, ma anche sulla base delle esigenze aziendali”. Quanto allo smart working, “di grande aiuto lungo tutta l’emergenza Covid, anche in questo campo potrebbe esserci un’evoluzione: per questo è necessario un focus sulla normativa esistente, anche per non danneggiare alcune categorie, ad esempio le donne nella conciliazione con il lavoro domestico, e sul diritto alla disconnessione”. Contro la disoccupazione giovanile, la ministra ha sottolineato la necessità di “una formazione mirata dei giovani”. “Una grande sfida per il nostro Paese”, ha concluso ribadendo il ruolo centrale e il collegamento con le Università “per una nuova formazione nei percorsi di reskilling grazie a nuove competenze che possano ricollocare i lavoratori con un grande piano nazionale”.

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