“Poche settimane fa abbiamo proposto una moratoria delle spese per gli acquisti in nuovi armamenti militari. Oggi, mentre crescono ogni anno le spese militari, i fondi per il servizio civile rimangono insufficienti e precari, soggetti a continui ricalcoli e tagli. Chiediamo quindi al Parlamento di stanziare con il Decreto Rilancio i fondi necessari a sostenere il servizio civile affinché si dia l’opportunità a 50mila giovani di prestare servizio alla difesa civile nonviolenta della patria”. È quanto dichiara Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, in merito alla notizia dell’accantonamento degli emendamenti per il rifinanziamento del servizio civile universale. “Condividiamo l’allarme lanciato in queste ore dalla Cnesc e dal Forum del Terzo settore – continua Ramonda – in seguito al ritiro degli emendamenti al Decreto Rilancio che puntavano ad aumentare di 100 milioni il fondo per il servizio civile universale. È necessario stabilizzare i finanziamenti per il servizio civile garantendo un contingente minimo annuo di giovani, superando l’attuale precarietà”. Ramonda ricorda che “diverse voci e la stessa Commissione Colao hanno evidenziato l’incalcolabile contributo dei giovani in servizio civile durante l’emergenza della pandemia. Sono stati 23mila i giovani riattivati dal 16 aprile per svolgere attività a sostegno del Paese. Esperienze di solidarietà e protezione delle persone più deboli in un momento drammatico”.