Nel pomeriggio di oggi, 3 luglio, alle 17.30, presso la sala conferenze del palazzo arcivescovile di Napoli, alla presenza del card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza episcopale campana, il maggiore Francesco Provenza, comandante del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc) di Monza, restituirà ai vescovi o a loro delegati delle diocesi di Napoli, Ischia, Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e Pompei, per la Campania, e Acerenza, per la Basilicata, cinquanta importanti dipinti ex voto (XV/XX secolo), illecitamente sottratti da luoghi di culto delle due Regioni.
“Si tratta di un notevole risultato di collaborazione tra le istituzioni civili ed ecclesiastiche: tra gli Uffici diocesani per i beni culturali e i rettori di santuari, l’Arma dei carabinieri, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, le autorità giudiziarie”, evidenzia una nota della Conferenza episcopale campana.
“Viene restituita una interessante raccolta di dipinti ex voto – tavolette votive – espressione d’arte religiosa popolare, alcuni di buona scuola e altri di modesta fattura, provenienti dal Duomo di Napoli, da vari Santuari come il Carmine Maggiore, Pompei, Ischia, Materdomini, in Campania, Tolve, in Basilicata, tutti significativi del patrimonio storico artistico della Chiesa e della Nazione”, prosegue la nota.
La restituzione è il frutto di un’indagine condotta dal Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Monza, avviata nel settembre 2015 dopo un controllo ad una mostra di Milano. L’attenzione dei militari veniva richiamata dalla presenza, tra le opere d’arte esposte, di oggetti che presentavano caratteristiche riconducibili alla tipologia degli ex voto, beni propriamente realizzati a fine di culto e solitamente destinati a quei luoghi. L’attività investigativa consentiva di sequestrare, nel giugno del 2016, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, oltre seimila dipinti ex voto sottratti, tra il 1940 ed il 1970, da luoghi di culto nazionali ed esteri.
I beni erano per la quasi totalità custoditi in due musei, uno lombardo e l’altro piemontese, ove erano giunti a seguito di una donazione da parte di un noto collezionista milanese, nel frattempo deceduto.
Tra le opere recuperate, 594 sono risultate di provenienza messicana e, dopo essere state riconosciute dalle competenti autorità di quello Stato come appartenenti al loro patrimonio culturale, sono state restituite nel corso di una cerimonia tenutasi il 6 marzo 2019, a Roma, presso la sede del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. I dipinti ex voto italiani, invece, sono risultati sottratti, principalmente, da luoghi di culto di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Basilicata, Sardegna e Toscana.