Nel pomeriggio di ieri, il premier Giuseppe Conte ha incontrato a Palazzo Chigi padre Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato, direttore della Rivista San Francesco, ed Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, tra i promotori del “Manifesto di Assisi”. Tale documento, si legge in un comunicato dei frati della Basilica di Assisi, “nasce con l’intento di promuovere un’economia circolare e sostenibile, come risposta alla crisi climatica e finanziaria del nostro tempo. Uno strumento per ripartire soprattutto dopo i momenti difficili vissuti a causa dell’emergenza coronavirus di cui in tanti, ancora oggi, ne subiscono le conseguenze”. L’incontro a Palazzo Chigi è stato “un passo ulteriore su quella strada nuova che vuole il concretizzarsi di un modello di sviluppo diverso e migliore affinché il domani dell’Italia si fondi su valori che mettano in dialogo istituzioni e comunità, aiutando persone e imprese. La sfida potrà essere affrontata con successo solo con un’efficace partecipazione di tutti, intervento pubblico e risorse private, indirizzando l’azione dello Stato verso una rapida e massiccia opera di semplificazione e sburocratizzazione”. “Semplificare è un atto di coraggio e di fiducia nei confronti dei cittadini”, afferma padre Mauro Gambetti, per il quale “La funzione pubblica è vigilare affinché le risorse siano utilizzate per il bene comune”. “È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la partecipazione dei cittadini”. Come riportato nel Manifesto di Assisi: “Noi siamo convinti che non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia”.