“A settembre si ripartirà in sicurezza. Stiamo lavorando, in collaborazione con il ministero della Salute e con i sindacati, ad un protocollo di sicurezza che ha l’obiettivo di dare indicazioni precise su come comportarsi nel caso si verificassero delle situazioni di emergenza proprio a scuola. Sia chiaro, la scuola continuerà ad essere un posto sicuro, per gli alunni, ma anche per tutto il personale scolastico”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un’intervista rilasciata al settimanale diocesano “Parola di Vita” (Cosenza-Bisignano) in uscita oggi. “Il Decreto Rilancio stanzia 300 milioni di euro per la scuola paritaria – ha detto Azzolina –. Una risposta che il Parlamento ha dato per consentire a queste scuole di fronteggiare la crisi post-emergenza e per evitare ulteriore disagio alle famiglie che non devono pagare il prezzo di una pandemia che ha travolto tutto”.
Soffermandosi sui tavoli regionali che in queste settimane la vedono impegnata, la ministra ha evidenziato che essi “sono un’occasione importantissima per ascoltare le esigenze di tutte le scuole presenti nei diversi territori”. “Avere la possibilità di ascoltare quante più voci possibili di chi la scuola la fa tutti i giorni, ha proseguito Azzolina, permette al ministero dell’Istruzione di avere una rete di informazioni quanto più capillare possibile che consente di dare le giuste risposte in vista di settembre”.
A proposito della dispersione scolastica in Calabria, la ministra ha evidenziato che “questo Governo, ancora prima che scoppiasse l’emergenza coronavirus, si è impegnato con un Piano per il Sud, che ha presentato proprio in Calabria e che ha tra i principali obiettivi proprio quello del contrasto alla dispersione scolastica. A dimostrazione del fatto che per noi è un tema centrale”. Attraverso questo programma pluriennale “stanzieremo importanti risorse economiche”. Azzolina ha dedicato un passaggio alla Dad. “La didattica a distanza non potrà mai sostituire quella in presenza. Ma questo non significa demonizzarla. Anzi. L’utilizzo della tecnologia nelle scuole è un valore aggiunto che in questi mesi ci ha permesso di non lasciare soli i nostri ragazzi. Ma non solo: la conoscenza tecnologia sarà sempre più strategica, dentro e fuori dalla scuola. Quindi, nessuno mette in discussione che il posto degli alunni sia la classe, ma questo non significa che dobbiamo rinunciare ad una scuola più tecnologica”.