Il Museo diocesano di Padova propone due occasioni per gustare “in notturna” la mostra “A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento. Da Donatello a Riccio”. Per due lunedì di agosto, infatti, ci sarà un’apertura straordinaria serale con due turni di visite guidate dal direttore del Museo e curatore della mostra, Andrea Nante.
Lunedì 3 e lunedì 10 agosto sarà quindi possibile visitare la mostra alle ore 20.30 e alle ore 21.30. Le prenotazioni sono necessarie telefonando al numero 049 8226158-159 o via email scrivendo a info@museodiocesanopadova.it.
Ogni gruppo potrà avere un massimo di 12 persone, per rispettare il protocollo Covid, e sarà obbligatorio l’uso della mascherina.
La mostra – visitabile fino al 27 settembre 2020 – rimane normalmente aperta al pubblico il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19; il sabato e la domenica ore 10-13 e 15-19.
La mostra è il frutto di un progetto di restauro e di una campagna di ricerca che ha portato anche interessanti novità tra cui il ruolo centrale di un plasticatore di origine cremasca, Giovanni de Fondulis (a cui sono state attribuite definitivamente alcune terrecotte del territorio diocesano), e la vivacità della sua bottega padovana, rimasta attiva per oltre un ventennio nella seconda metà del Quattrocento. Ma la mostra ha portato anche nuove scoperte, tra cui la Madonna del monastero della Visitazione, che, dopo la rimozione delle integrazioni ottocentesche e delle pesanti ridipinture, si è rivelata un capolavoro della tarda attività di Giovanni de Fondulis e nuove attribuzioni, come la paternità a Pietro Lombardo, da parte dello studioso Francesco Caglioti, della Madonna proveniente dal Museo del Bargello, precedentemente attribuita a Antonio di Chellino.
La mostra è promossa dal Museo diocesano di Padova e dall’Ufficio diocesano per i beni culturali, con la collaborazione dell’Università di Padova–Ciba (Centro per i beni culturali), della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso e ha il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei.