La colletta, che sarà fatta in tutta la Svizzera per la Giornata delle persone migranti, andrà a sostenere progetti sociali in Libano ed Etiopia, ma anche missioni di altre lingue e progetti per migranti in Svizzera. È quanto fa sapere la Conferenza episcopale elvetica ricordano in una nota che il 27 settembre prossimo si celebrerà 106ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Quest’anno la Giornata si svolge all’insegna del motto: “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire”. “La crisi attraversata quest’anno, che forse passerà alla storia con il nome Covid-2020, ha intaccato nella coscienza di molti la fiducia riposta in questo villaggio globalizzato”, scrive il vescovo di Sion, Jean-Marie Lovey nel messaggio che i vescovi dedicano quest’anno alla Giornata. “C’è qualcosa che non va. Un ripiegamento si intravede all’orizzonte. Con il rischio noto di tutti i movimenti oscillatori che ci posizionano all’estremo opposto”. Di fronte al dramma degli sfollati, il vescovo propone sei verbi: “Bisogna conoscere per comprendere”; “è necessario farsi prossimo per servire”; “per riconciliarsi, bisogna ascoltare”; “per crescere è necessario condividere”; “nessuno si salva da solo”; “bisogna coinvolgere per promuovere”; “è necessario collaborare per costruire”. I vescovi ricordano e rilanciano il Messaggio di Papa Francesco dedicato alla Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e affermano: “Occorre aprirsi al rifugiato, al prossimo, considerarne le necessità, le capacità e le potenzialità. Questa è la base per essere davvero in cammino insieme e dialogare con i rifugiati in condizioni di parità”.