La Regione Marche si recherà, per la quinta volta, ad Assisi il 3 e 4 ottobre prossimi per offrire l’olio per la lampada di san Francesco. Sarà “un cammino di popolo con le diverse realtà: ecclesiali, civili, istituzionali”, come sottolinea l’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, nell’editoriale del giornale diocesano “Presenza”. Quest’anno sarà il sindaco del capoluogo delle Marche a rappresentare la Patria e a riaccendere la Lampada votiva che rischiara la cripta, dove riposano le spoglie mortali del Poverello di Assisi. “Recarci quest’anno ad Assisi, sarà per le diocesi delle Marche e per la regione un momento ricco di significato che ci riempie di orgoglio e di responsabilità – aggiunge il presule –. L’olio, poi, come elemento caratterizzante della nostra terra, assume un significato altamente simbolico: dall’uso comune, ad alimentatore per le lampade, strumento di luce, ad elemento per ungere, in passato, persone di alta responsabilità”.
Ricordando che “l’olio risana le ferite”, mons. Spina evidenzia come “la nostra terra delle Marche porti grandi ferite: la crisi economica del 2008, il sisma del 2016 e il Covid-19”. E aggiunge: “Le ferite provocate da divisioni, da illegalità, da sospetti, da accuse, da mancanza di coesione sociale”. Nella simbologia dell’olio anche “il desiderio di rinascita sociale, politica, evangelica”. “Il profondo bisogno di rinnovamento, che tutti avvertiamo, è una risposta ai problemi personali e della comunità”. Infine, il significato dell’offrire dell’olio ad Assisi per la Regione, “un alto segno per ringraziare san Francesco per quanto ha fatto per l’Italia, con il suo esempio di uomo di Dio, con lo sguardo verso i poveri, verso ogni persona umana, verso le creature, esempio profetico di pace per tutti”.