“Le nuove generazioni, su cui graverà il debito, hanno il diritto di veder finalizzato il sacrifico verso un cambiamento totale, generale, trasformativo grazie ad una transizione giusta”. Così Renata Natili Micheli, presidente del Centro italiano femminile (Cif), commenta gli esiti della difficile trattativa conclusasi ieri a Bruxelles su Bilancio europeo pluriennale e Recovery plan.
“Sono serviti tre giorni di negoziazione ai capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Unione per formalizzare il piano di rilancio, il suo finanziamento e il suo controllo finalizzato a dare respiro all’economia dei 27 Paesi sfiancati dalla lunga fase pandemica: 750 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni e prestiti”, ricorda Natili Micheli, secondo cui “ora occorre avviare una fase nuova nella consapevolezza che il fondo non è destinato semplicemente per la ripresa, ma per la Next Generation Eu, come dire che non può essere utilizzato per aiuti a questo o quel settore in crisi, o a soggetto particolare in difficoltà”. “Piuttosto – ammonisce la presidente del Cif – occorrerà concentrarsi sui tre pilastri richiamati dalla Commissione: economia giusta, sostenibile, resiliente”.